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Il Comune di Favignana ha rinnovato, con il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e la Casa di reclusione "Giuseppe Barraco", il protocollo d'intesa per l'impiego di detenuti in attività di pubblica utilità.
L'accordo, che succede a quello stipulato nel 2021, è finalizzato a favorire l'inserimento lavorativo e sociale di soggetti reclusi. L'obiettivo principale dell'iniziativa è quello di offrire opportunità formative e di coinvolgere i detenuti in attività di utilità sociale, contribuendo così al loro processo di reinserimento nella comunità.
In particolare, i detenuti saranno coinvolti nella cura del verde, un aspetto di fondamentale importanza per la tutela del patrimonio naturale dell'isola.
Una delle novità più significative di questo rinnovo è l'aumento del numero dei soggetti coinvolti che passerà da sei a dodici.
"Con la proroga del protocollo si rinnova il tradizionale impegno del Comune di Favignana per il reinserimento sociale delle persone private della libertà", dichiara il sindaco Francesco Forgione, sottolineando l'importanza di questa collaborazione e del lavoro svolto dall'Amministrazione per favorire la giustizia riparativa. "Un ringraziamento particolare va alla direttrice del Casa di reclusione Angela Russo e al dottor Giovanni Russo, capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria".
La nota del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria
Aumentano da 6 a 12 i detenuti della Casa di reclusione “Giuseppe Barraco” di Favignana impegnati in attività di pubblica utilità nell’isola grazie al rinnovo del protocollo d’intesa tra Amministrazione Penitenziaria e Comune di Favignana.
L’accordo, che succede a quello stipulato il 18 febbraio 2021, intende favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti secondo il modello “Mi riscatto per il futuro”, basato sull’offerta di opportunità formative spendibili una volta in libertà e sull’adesione ad attività di utilità sociale.
Un percorso reso possibile dall’articolo 20 ter dell’Ordinamento penitenziario (come modificato dal D.lvo 124/2018) che consente di impiegare condannati, su base volontaria e gratuita, in attività di pubblica utilità. Nello specifico, i detenuti si occuperanno principalmente di cura del verde, aspetto di grande importanza per la tutela del patrimonio naturale dell’isola.
L’accordo, che succede a quello stipulato il 18 febbraio 2021, intende favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti secondo il modello “Mi riscatto per il futuro”, basato sull’offerta di opportunità formative spendibili una volta in libertà e sull’adesione ad attività di utilità sociale.
Un percorso reso possibile dall’articolo 20 ter dell’Ordinamento penitenziario (come modificato dal D.lvo 124/2018) che consente di impiegare condannati, su base volontaria e gratuita, in attività di pubblica utilità. Nello specifico, i detenuti si occuperanno principalmente di cura del verde, aspetto di grande importanza per la tutela del patrimonio naturale dell’isola.
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Ultimo aggiornamento: 28 febbraio 2024, 16:31